martedì 24 luglio 2012

Le fatiche del giovane Holden

Il giovane Holden si distrae facilmente. Per esempio non si accorge che certe cose accadono, o che i negozi chiudono, che i fumetti escono e i bambini crescono. Può mettersi sotto a lavorare, concludere puntuale una scadenza, e poi il giorno successivo decidere di dedicare la mattina a tutto il resto: supermercato, edicola, giardini, Startrek. Il giovane Holden fà un lavoro che gli piace, a cui dedica buona parte del suo tempo. Come sua scusante potrebbe dire che lo fà bene, ma si rende conto che la stessa cosa la dice anche il giovane appassionato che vuole fare il fumettista, ma che finora riesce a disegnare solo ciò che agli altri sembrano sgorbi equilateri, per cui il giovane Holden non lo dirà.
Quando esce finalmente di casa, tutto contento per il lavoro terminato in tempo, si accorge solo distrattamente di come la locale panetteria sia chiusa. "Oh, che caso curioso." pensa il giovane Holden, continuando a camminare senza porsi il minimo problema, felice per la bella giornata di sole.
Ma arrivato all'edicola a fianco della panetteria, vede che anche questa è chiusa. "Curioso" è la prima cosa a cui pensa. "Che oggi sia il loro giorno di chiusura settimanale?", rimugina mentre continua a camminare. Dopo dieci negozi chiusi, e dopo aver pensato (rigorosamente nell'ordine) ad una malattia contagiosa tra i commercianti, un complotto delle multinazionali del petrolio, un virus mutante che ha colpito il mondo lasciandolo l'ultimo uomo vivo sulla terra o (non ultima) di essere scivolato in un universo dove tutto funziona al contrario, il giovane, e ormai irrimediabilmente distratto Holden, infine sconfitto guarda con timore la data segnata sul quadrante del suo cellulare.
2 giugno.
Giorno festivo.
Infrasettimanale.
Ben rientrato nel mondo reale, giovane Holden. Jack per gli amici.

I disegnatori dedicano davvero buona parte del loro tempo al loro lavoro. Non guardano il calendario, non fanno distinzione tra giorni festivi le lavorativi (lavorano sempre) e risultano talvolta asociali, qualche volta anafettivi, spesso assenti rispetto alle normali attività che contraddistinguono le unità carbonio (gli umani).
Io stesso per esempio, se fossi stato più attento a quello che mi circonda, avrei notato prima che era già uscito il quarto numero della serie di Don Camillo, edito da Renoir, a cui avevo collaborato all'inizio dell'anno. Per cui dedico un post alla segnalazione della sua esistenza e della sua avvenuta distribuzione.
E come si celebra l'evento? Per non farlo passare per un generico "consiglio per gli acquisti"? Evento doppio, anzichenò, perché probabilmente questa è l'ultima cosa che appare col mio nome in questo 2012, visto che tutti gli altri progetti sono ormai a lungo termine, e prima del 2013 non si vedrà nulla.
Per cui celebriamo l'evento con un contenuto speciale, per soddisfare la fame di curiosità dei curiosi e dei passanti.

Fase 0: matite originali di Giampiero Casertano (come diavolo fa a disegnare così bene con pochi segni, accidenti?)


Fase 1: stampa in blu su due fogli A4 (due striscie a foglio), cartoncino da 200 grammi. Quindi inchiostrazione e neri. Giusto qualche piccolo ritocco alle divise tedesche, ai dettagli del camion e della moto  (autorizzato da Giampiero dopo consultazione telefonica, sia beninteso), che mi porterà a venire preso dalla redazione (anche se solo per un breve ma intenso attimo) per un nostalgico nazista, anziché un nostalgico modellista.
Altra consultazione con Casertano, e dopo altre lievi modifiche e l'OK di tutti quanti, si scannerizza a 600 DPI, si converte in Bitmap, tutto bianco e nero, spariscono i grigi, spariscono le matite blu. Si salva in TIFF.


Fase 2: livello di grigi, thanks alla tavoletta grafica Bamboo, anche se ti scordi e la chiami Voodoo ogni tanto. Da qui in poi è tutto in digitale. Un po' difficoltoso il settaggio con Photoshop, ma superiamo la difficoltà in breve tempo e senza atti violenti.
Lieve modifica ai grigi finali dopo consultazione sia con la redazione che con Casertano. E infine i suoni, aggiunti in seguito. "Li avevi dimenticati, Giacomo?". No, sono stati richiesti dalla redazione su un livello separato. Obbedisco. E se nascondo il livello dei neri, ecco che la magia accade, e appare il nostro vero e proprio contenuto speciale. No, nonostante le apparenze non è SinCity di Frank Miller:


Quindi unione di tutti i livelli, conversione in TIFF, e invio. Il disegno è pronto per il lettering. Che verrà affidato dalla redazione al letterista. Il compito dei disegnatori è terminato.


Il giovane Holden può finalmente uscire a fare la spesa. In un giorno festivo infra-settimanale, naturalmente. Ovviamente "Le fatiche del giovane Giacomo" non era un titolo accattivante. Sorry, e poi è meglio attribuire a qualcun'altro le tue smemoratezze.
Io da parte mia continuo a distrarmi sul calendario. Ma per Ferragosto ho salvato un avviso sul memo del cellulare. Sempre che nel frattempo non mi succeda di scivolare davvero in un universo dove tutto funziona al contrario, e i negozi siano aperti quel giorno. Può sempre succedere...

That's All, Folks.

venerdì 6 luglio 2012

Trek for Dummies

Lo sapevo.
Lo immaginavo, e infatti puntuale come ogni cosa che non ti aspetti, è arrivata la tirata d'orecchi degli amici: "Il tuo post trek è incomprensibile se non sei un trekker", dice Willy Wonka.
Be, e io che avevo detto? Lo so che era specifico, ma lo avevo fatto presente nelle premesse.
"Ma non puoi pretendere che tutti capiscano cosa diavolo è Star Trek, hanno fatto troppa roba." mi risponde Willy. "Come faccio a capirci qualcosa tra tutte quelle sigle? TNG, DS9, VOY, che cavolo vuole dire? E' troppo complicato." E come faccio a dargli torto. Ma è anche vero che talvolta si richiede un minimo di impegno.
"No, la gente ha bisogno di cose semplici," insiste lui. "Prendi Il signore degli anelli, per esempio. Quello è un esempio di come si fa una cosa per bene. E' semplice, e complesso nello stesso tempo, ma è graduale, lineeare, e i personaggi li memorizzi subito."
Willy Wonka ha delle ottime ragioni, alle quali devo rispondere con un esempio calzante.
La fantasia parte, guai a fermarla, quindi eccoti una spiegazione
Mettiti seduto. Ora ti spiegherò StarTrek, come se fosse Il signore degli anelli. Quindi mettiti comodo, e preparati, ma stai tranquillo, oggi sarò relativamente breve.

ST: Serie classica (detta anche TOS, The Original Series)
C'era una volta lo Hobbitt. E con esso la storia di Bilbo Baggings e la sua avventura alla ricerca del Drago Smaug, con la compagnia dei nani guerrieri e di Gandalf. Avventure, eroismo, coraggio, divertimento. Bilbo dovrà lasciare l'amata contea ed arrivare dove nessun Hobbitt è mai giunto prima.

ST: i film dal 1° al 6°
Tornano le avventure di Bilbo Baggings e i suoi amici Nani, mentre vivono nuove avventure, devono affrontare vecchi nemici (il drago Smaug) prima di ritirarsi nella contea, ormai anziani, e lasciare il futuro alle nuove generazioni.

ST: The Next generation (detta anche TNG)
Tanti anni dopo, ecco che Bilbo lascia al nipote Frodo Baggings l'anello del potere. Toccherà a lui affrontare un viaggio lungo e pericoloso, in cui dovrà lasciare l'amata Contea ed arrivare dove nessuno è mai giunto prima. Questa è lunga, ben tre libri.

ST: Deep Space Nine (detta anche DS9) 
Vi siete mai chiesti com'è la vita nella contea? E come potrebbe essere in una landa lontana? Un gruppo di Hobbitt si trasferisce nelle lande intorno a Gondor, e si stabilisce in un villaggio frequentato da cavalieri raminghi, elfi, orchi e nazgûl, sotto la minaccia costante di un drago nascosto in un valle che collega il villaggio con la contea. Assisterai agli intrighi, gli amori, la vita nel villaggio. E quando ti sembrerà noiosa, arriveranno dei malvagi nemici a rimettere tutto in discussione. Orchi e Troll che vorranno in tutti i modi portare morte e distruzione. E i poveri piccoli Hobbitt dovranno risvegliare il guerriero che vive in tutti loro (l'avrai immaginato, no?), e combattere e uccidere i nemici malvagi.
"Ma gli hobbit non erano gli esseri più pacifici mai esistiti?", contesta il tolkeniano fedele.
Si, ma situazioni estreme richiedono reazioni estreme, e grazie a noi puoi vedere qualcosa che l'autore originale non ha mai avuto il coraggio di fare: rendere gli hobbitt più realistici.
E pure questa dura tre grossi libri, non sia mai detto che non riusciamo a essere alla pari con TNG.

ST: i film dal 7° al 10°
Tornano in scena Frodo Baggings e la compagnia dell'anello al gran completo. Bilbo muore eroicamante cadendo dalle scale nel primo della serie, e le sue ultime parole mentre il nipote Frodo lo abbraccia sono "E' stato divertente!". Nei successivi seguiremo sopratutto Frodo e Gandalf, mentre gli altri personaggi si limitano al ruolo di valenti spalle. Tutti i film si concludono con Frodo che fa a botte con (nell'ordine) un ramingo maligno, un orco, un nazgûl e il più figo di tutti, un hobbitt malvagio, in realtà un clone di se stesso realizzato dal drago Smaug.

ST: Voyager (detta anche VOY)
Una piccola compagnia di viaggiatori (una hobbitt anziana, un elfo, un guerriero ramingo rinnegato, un erede ad un trono perduto e un nano gioviale), si imbarcano in una scampagnata, ma si perdono e finiscono in una landa lontana, nella terra di Sauron. Lungo e difficile sarà il loro cammino, sotto la minaccia costante delle orde di orchi, di Nazgûl e Troll. Quando arriverai al punto di annoiarti perchè non succede loro quasi nulla, e ti sembra si comportino come se fossero in una scampagnata, ecco che a loro si aggiungerà una orca femmina smarrita, particolarmente gnocca, e con loro inizierà un lungo percorso di comprensione e riavvicinamento al mondo pacifico degli umani e degli hobbitt.
Lunghe discussioni tra la hobbitt anziana e la signora orca, e diciamocelo chiaramente, in fondo del guerriero ramingo, l'erede al trono perduto e il nano gioviale (per tacere dell'elfo) non c'è mai interessato davvero di sapere cosa fanno. Ma che non si dica che questo accade perché l'attrice che fa l'orca è la donna del produttore, cosa vai a pensare? Comunque tutti assieme inganneranno ripetutamente gli orchi, grazie sopratutto alle dritte della orca ribelle, per ritornare infine nell'amata contea, dove si farà festa in loro onore per venti giorni e venti notti, orca compresa. Pure qui tre libri, ma con tanti aggettivi.

ST: Enterprise
Il Silmarillion. Qui vi raccontano tutto, ma proprio tutto quello che è accaduto prima. Oh, se le cose non coincidono proprio con quello che già conoscete, non preoccupatevi, esigenze di narrazione. Possiamo anche cambiare tutto, tanto quanti di voi hanno letto davvero il Silmarillion? Che poi era anche incompleto, giusto? Anche se noi lo sappiamo che Mr. Carota sarebbe stato inserito come personaggio nei capitoli finali.
Introduciamo un avo di Bilbo, che sottrae già al Gollum l'anello, e guida una folta e bene assortita compagnia fino alle pendici di Monte Fato, con lo scopo originale di distruggerlo (l'anello, non Monte Fato), anche se nessuno nella storia de lo Hobbitt pareva ricordare questa impresa. Strada facendo trovano orchi più potenti di quelli che abbiamo già visto nella compagnia dell'Anello, ma tu non farci caso, semplicemente all'epoca non avevamo gli effetti speciali così sofisticati.
A causa dell'indifferenza del pubblico, la serie si conclude quando arrivano da Galadriel, che non riesce nemmeno a usare il suo specchio magico. Nell'ultima puntata l'elfo arciere co-protagonista muore in maniera improvvisa e banale. Colpo di scena, nel finale scopriamo che l'ultima storia è in realtà un racconto narrato a Frodo ed alla sua sposa. Urka, che sorpresa.

Poi tutto si ferma. L'opera di Tolkien è stata sfruttata fino all'osso, la gente non si diverte più.
Per cui si riparte, dopo uno stallo di un considerevole lasso di tempo. Si decide di ripartire da zero, con un bel re-make, per rivolgersi alla gente che non ha mai visto tutto ciò di cui sopra. Benvenuti nel mondo di Tolkien, nuovi amici. E tu, amico mio, fermati un attimo a pensare che per descrivere le serie TOS e TNG sono bastate poche righe, cosa non è stato possibile con le altre.


ST: Il film di JJ. Abrams
Si torna all'Hobbitt originale, per cercare di rilanciare il tutto qui sopra. Dovrebbe essere un remake, ma per non farlo uguale si cambiano un po' di cose. Gandalf il bianco appare in visione a Gandalf il grigio, quando questi ancora è un giovane apprendista. Questo muta un po' la vicenda, e crea un universo parallelo che coesiste con il precedente. Ma abbiamo sempre Bilbo, sempre i nani guerrieri (con abiti differenti), e sempre il Drago Smaug. Può piacerti o non piacerti, ma ci sono messi tutti davvero d'impegno, anche se qui il drago è più grosso. E se ti piace e se ne vuoi ancora hai a disposizione tutto ciò che hai visto descritto qui sopra. Buon divertimento.

Finito. Sei soddisfatto?

Ma Willy Wonka non si arrende. "No, la gente ha bisogno di cose semplici." ripete. "Prendi Guerre Stellari per esempio. Quello è un esempio di come si fa una cosa per bene. E' semplice, e complesso nello stesso tempo, ma è graduale, lineare, e i personaggi li memorizzi subito."
Io un esempio nuovo non lo faccio, sorry. Mentre con furia inaudita colpisco Willy Wonka con i mattoncini maxi dei Lego, cercando di fargli davvero male, alzo bandiera bianca.
Hai ragione, è complicato, ma se vuoi scoprirlo da solo accomodati. Altrimenti no problem, davvero. Il mio tentativo l'ho fatto. E sono andato lungo anche stavolta, sorry.
Ma in fondo tutte le cose belle richiedono almeno un minimo di impegno, o lo penso solo io?